Le posizioni a leva rappresentano un’opportunità interessante per gli investitori che vogliono amplificare i guadagni (o purtroppo le perdite) sui mercati finanziari. Due metodi molto diffusi per ottenere esposizione a leva sono gli ETP (Exchange Traded Products) e le posizioni OTC (Over-The-Counter).
In questo articolo analizziamo le differenze tra queste due strategie, mettendone in evidenza vantaggi e svantaggi.
Non sono un consulente finanziario:
Le informazioni riportate non costituiscono sollecitazione alla collocazione del risparmio personale. L’utilizzo dei dati e delle informazioni contenute come supporto a operazioni d’investimento personale è a completo rischio del lettore.
#1. Le leve finanziarie
Lo scopo delle leve finanziarie è quello di maggiorare i profitti qualora il prezzo di un determinato bene oggetto si movesse nella direzione scelta. Ma, nel caso in cui il prezzo andasse nella direzione opposta, al posto di aumentare i profitti, saranno invece amplificate le perdite.
Qua di seguito una tabella esemplificativa riportante differenti leve e i relativi limiti di margine basati su un investimento iniziale di 10.000 EUR e un prezzo del sottostante di 100 EUR.
Leva | Importo a Leva | Limite Variazione Opposta Relativa | Limite Variazione Opposta Assoluta |
---|---|---|---|
2x | 20.000 EUR | ±50% (1/2) | ±50 EUR |
3x | 30.000 EUR | ±33% (1/3) | ±33 EUR |
5x | 50.000 EUR | ±20% (1/5) | ±20 EUR |
10x | 100.000 EUR | ±10% (1/10) | ±10 EUR |
100x | 1.000.000 EUR | ±1% (1/100) | ±10 EUR |
Esaminiamo nel dettaglio un caso qualsiasi: per esempio la leva 5x. Tizio, con un investimento iniziale di 10.000 EUR opererà come se avesse 50.000 EUR, scommettendo sul rialzo (long, opposto di short) del prezzo di A, che ha un prezzo iniziale di 100 EUR.
Scenari favorevoli e sfavorevoli
Ora, se il prezzo di A aumentasse del 10%, Tizio otterrà un guadagno di 50.000 EUR * +0,1 = +5.000 EUR, mentre, se non avesse usato la leva, questo guadagno sarebbe stato limitato a +1.000 EUR. Grazie alla leva, quindi, il guadagno sarà il +50% dell’investimento iniziale con la sola variazione del +10% di A.
In caso, invece, di diminuzione del prezzo di A, lo scenario sarà opposto. Se il prezzo diminuisse del 10%, Tizio avrà una perdita di 50.000 EUR * -0,1 = -5.000 EUR, ossia il -50% dell’importo inizialmente investito.
Se però il prezzo dovesse diminuire del 20% rispetto a quello iniziale, non solo la perdita ammonterebbe al 100% dell’importo inizialmente investito ma, in caso di mancato versamento di ulteriori fondi come margine (garanzia) da parte dell’investitore, la sua posizione verrà chiusa. Questo comporterà la perdita totale dell’investimento iniziale.
Altri fattori da considerare
In sostanza, possibili guadagni e perdite sono strettamente correlati alla forza della leva finanziaria impiegata. Sì, so cosa vi sta passando per la testa…
Se si ritenesse impossibile che un bene possa scendere sotto un determinato prezzo, perché non usare una leva proporzionata alla nostra deduzione?
Il problema è che le leve non sono gratuite. Infatti, ad ogni leva corrisponde un prestito e a ogni prestito corrispondono degli interessi. Anche in questo caso, tanto più la leva sarà forte e tanto più saranno alti gli interessi da pagare nel tempo.
Inoltre, è meglio che le posizioni a leva siano impiegate per periodi possibilmente brevi. Infatti, qualora il prezzo del sottostante dovesse lateralizzare troppo a lungo e con alti e bassi pronunciati, il nostro investimento si eroderà tanto più velocemente tanto più la leva sarà pronunciata.
I modi più comuni per andare a leva sono attraverso gli ETP e le posizioni OTC.
#2. Gli ETP a leva
Gli ETP a leva sono strumenti finanziari negoziati in borsa che permettono di amplificare le prestazioni di un sottostante attraverso un moltiplicatore prestabilito (quasi empre 2x o 3x). Gli ETP possono essere ETN (Exchange Traded Notes), ETF (Exchange Traded Funds) o ETC (Exchange Traded Commodities).
Presentano i seguenti vantaggi:
- Accesso regolamentato: essendo negoziati in borsa, gli ETP sono soggetti a regolamentazioni stringenti,
- Semplicità di utilizzo: acquistabili e vendibili come un’azione o un fondo quotato qualsiasi, senza necessità di margine,
- Rischio di controparte ridotto: la presenza di un emittente solido garantisce maggiore trasparenza.
Ma allo stesso svantaggi come:
- Effetto compounding: nel lungo periodo, la leva giornaliera può creare deviazioni significative rispetto all’andamento del sottostante. Perdonatemi l’uso della parola inglese “compounding”, ma non è traducibile con lo stesso effetto in italiano,
- Costi di gestione elevati: gli ETP a leva possono avere commissioni più alte rispetto agli investimenti diretti,
- Meno flessibilità: non consentono strategie avanzate come la personalizzazione della leva.
#3. Le posizioni OTC a leva
Le posizioni OTC (Over-The-Counter) a leva sono operazioni effettuate direttamente con un intermediario (broker), senza passare per il mercato regolamentato. Questi strumenti includono: CFD (Contratti per Differenza), opzioni su misura e futures su margine.
Presentano i seguenti vantaggi:
- Maggiore flessibilità: l’investitore può scegliere la leva desiderata e adattare la posizione alle sue esigenze. A differenza degli ETP a leva, i moltiplicatori non sono prestabiliti e possono anche arrivare a 100x,
- Possibilità di copertura: utilizzabili in strategie avanzate di copertura (hedging),
- Costi potenzialmente più bassi: in alcuni casi, le commissioni sono ridotte rispetto agli ETP.
Ma allo stesso svantaggi come:
- Rischio di controparte: l’intermediario è l’unica controparte, aumentando il rischio in caso di insolvenza,
- Meno trasparenza: i prezzi non sempre seguono perfettamente il sottostante a causa della differenza di quotazione (spread) applicata dall’intermediario,
- Obbligo di margine: l’investitore deve depositare garanzie. In caso di richiesta di margine (margin call), ossia all’avvicinarsi della soglia limite per la garanzia fornita, deve depositare ulteriori fondi, pena la chiusura della posizione con la perdita di tutti i soldi.
#4. Confronto diretto
Caratteristica | ETP a leva | Posizioni OTC a leva |
---|---|---|
Regolamentazione | Elevata | Limitata |
Flessibilità | Bassa | Alta |
Rischio di controparte | Basso | Alto |
Costi | Alti per gestione | Variabili (dipende dall’intermediario) |
Utilizzo per copertura | Limitato | Ampio |
Effetto compounding | Sì | No |
Richiesta margine | No | Sì |
- Le posizioni a leva tramite ETP sono più adatte agli investitori che preferiscono strumenti regolamentati, semplici da negoziare e con minor rischio di controparte. Tuttavia, i costi di gestione elevati e l’effetto compounding possono penalizzare nel lungo periodo.
- Le posizioni a leva tramite OTC offrono maggiore flessibilità e strumenti personalizzabili, ideali per strategie avanzate di trading e hedging. Tuttavia, presentano rischi più elevati, minore trasparenza e la necessità di gestire il margine.
Un ulteriore aspetto da considerare è l’orizzonte temporale dell’investitore. Gli ETP a leva sono generalmente più adatti per strategie di breve termine, poiché la leva viene ricalcolata giornalmente e l’effetto compounding ne altera la performance nel tempo. Le posizioni OTC, invece, possono essere utilizzate sia nel breve che nel lungo termine, a seconda della gestione della leva e della strategia adottata.
Dal punto di vista del rischio operativo, le posizioni OTC sono più esposte a problematiche legate alla solidità dell’intermediario e alle variazioni nei margini richiesti. Gli ETP, essendo strumenti regolamentati, offrono una maggiore sicurezza operativa ma con minore flessibilità nell’adattamento della leva.
Infine, la strategia di investimento influenza la scelta tra questi strumenti. Gli ETP a leva sono indicati per chi desidera un’esposizione semplificata e preconfezionata, mentre le posizioni OTC sono più adatte a trader esperti che vogliono personalizzare ogni aspetto dell’investimento.
Leave a Reply